Rivalità femminile: mito o verità?
Fai un piccolo esercizio. Pensa a una persona importante che probabilmente sarebbe al tuo fianco in un momento difficile e molto delicato della tua vita? C'è una grande possibilità che penserai a tua madre, a tua sorella, a una amica, insomma, a una donna. Certo, non sto generalizzando! Voglio solo aiutarti a ripensare al mito della rivalità femminile e valorizzare un altro concetto femminile importante: la sorellanza.
La sorellanza é la qualità di accoglienza, sostegno, unione e alleanza tra noi donne. Può non essere evidente per qualcuno, ma la sorellanza non é una novità. Noi donne ci aiutiamo a vicenda in molte circostanze, come durante la gravidanza, durante il parto, nella cura dei bambini, in casi di malattia, in casi di violenza, nel momento di realizzare un sogno ecc. Noi donne siamo si in grado di rispettarci l'un l'altra, di essere affettuose tra noi, di riconoscerci e di costruire relazioni profonde e di lunga durata. Ma il mito della rivalità e della competizione femminile è così radicato e diffuso nella nostra società che la verità è che molte donne si identificano fortemente con esse. Ecco che abbiamo quindi una grande sfida per le donne che cercano di sviluppare una nuova consapevolezza per un mondo migliore. La sfida é quella di riuscire a cambiare questa prospettiva nella cultura e nelle sue strutture più sottili.
L'idea della rivalità femminile fa parte di una costruzione culturale in cui tra le righe c'è un costante deprezzamento delle donne, del loro ruolo, del loro posto, dei loro sentimenti, atteggiamenti e abilità, creando così una serie di stereotipi con cui continuiamo a identificarci. E fin quando rafforziamo questi stereotipi, non saremo in grado di unirci nelle nostre somiglianze, di entrare in empatia nelle nostre differenze e di costruire insieme l’equità.
Meccanismi di paragone x autostima
Ma cosa c’è dietro ai meccanismi di paragone e invidia che portano alla competizione e alla rivalità ? Una delle risposte é: le nostre insicurezze e tutto ciò che pretendiamo da noi stesse e che non siamo ancora riuscite a raggiungere.
Se riconosciamo questo sentimento, possiamo osservare con attenzione il motivo delle nostre insoddisfazioni, cercando di capire che cosa ci manca e poi possiamo focalizzarci in quello che desideriamo cambiare in noi o nella nostra vita.
Bisogna anche dire che ognuna di noi é unica e che la unicità é una ricchezza a nostro favore. A volte il problema sta giustamente nel volere raggiungere standard e modelli che non centrano niente con noi. Questo capita spesso quando la nostra stima é bassa, non crediamo in noi stesse, abbiamo una visione limitante di noi e non ci accettiamo come siamo, prevale un senso di inferiorità, insicurezza e inadeguatezza. Per uomini e donne, uno dei fantasmi piu grossi é questa idea di che esistono modelli di perfezione da raggiungere o seguire, questi modelli vengono dettati della società, dei genitori, della scuola e anche dai gruppi che frequentiamo.
Quindi il rimedio sta nel fare un passo verso noi stesse, piuttosto che contro chi ci ha stimolato il sentimento. Serve accettazione di sè e concentrazione sul potenziamento delle proprie abilità e risorse. Allora l’invidia può diventare una opportunità. Invece, diventa patologica quando scatta in situazioni di rivalità dove l’altra persona é vista come un nemico. Il risultato sarà un rapporto dove predomina l’ossessione di affermare il nostro potere e superiorità sull’altro, quando, in fondo, ci sentiamo sempre perdenti.
L’autostima dipende dal livello di stima che una donna ha di se stessa, del proprio corpo, della propria immagine, delle sue capacità, la consapevolezza e accettazione dei propri limiti e delle proprie capacità e di quanto lei sia in linea con gli obiettivi da raggiungere nella propria vita. Così l’autostima é conseguenza del rapporto profondo che una donna possa avere con se stessa e di quanto sia soddisfatta con la propria personalità. Per questo l’austostima non é relazionata soltanto a ciò che si appare, ma principalmente a ciò che si é di fatto.